Nei giorni successivi al ferragosto si è svolta l’assemblea del comitato “I Groppi”, cui ha partecipato, con vera passione, una sessantina di persone.

Non darò conto puntualmente dell’andamento dell’assemblea, delle decisioni assunte e dei temi discussi. Di questo, appena possibile, verrà pubblicato il resoconto nella sezione “Comitato” del sito www.Camporaghena.it. In questa sede voglio piuttosto sviluppare alcune considerazioni sia sulla partecipazione all’incontro sia sulla decisione di proseguire con l’esperienza del Comitato.

La partecipazione è stata magnifica e insperata, segno che i temi che tutti sapevano sarebbero stati discussi, sono veramente di tutti, residenti e non. Il voto unanime sulla prosecuzione dell’esperienza del Comitato dimostra che, pur nella diversità delle situazioni, cresce la coscienza che solo restando uniti sia possibile sperare di realizzare qualcosa. Per quanto mi riguarda – anche a seguito della successiva riconferma nella veste di presidente – ho la coscienza di essere stato chiamato ad una responsabilità che sento in modo particolare.

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Come sempre, anche per Camporaghena vi sono notizie positive e notizie negative.

Inizio dalle notizie positive ricordando che altri edifici del borgo sono stati recuperati e di altri sono ancora in corso i lavori. Di altri ancora sono in procinto di iniziare le operazioni di messa in sicurezza. Altre zone circostanti il borgo sono state ripulite e in alcune altre il ceduo è stato allontanato dalle case. Alcuni muri di sostegno e altre strutture sono state riprese e restaurate. Proseguono lavori iniziati negli anni scorsi e si ha notizia di altri interventi che dovrebbero iniziare a breve. Non si tratta di piccoli interventi, ma di uno sforzo significativo, prima di tutto finanziario, ma anche di prospettiva storica se consideriamo che si tratta solo e sempre di interventi effettuati da parte di privati, senza alcuna partecipazione pubblica.

L’unico intervento pubblico significativo è costituito dal rifacimento illuminazione pubblica che ora è del tipo a led su armature dedicate. La luce è naturale, i punti luce sono corretti e in virtù della nuova soluzione tecnologica, i consumi saranno inferiori.

Elencando le notizie negative le condizioni della strada sono in prima fila e su questo aspetto in maggior numero sono intervenuti i partecipanti all’assemblea. Ciò che più sconforta è che gli anni scorrono invano senza alcun intervento, neppure di semplice e minimale manutenzione e che nel frattempo la situazione si fa sempre più pericolosa. Su iniziativa di Bruno e Livio Bernardini è stata avviata una sottoscrizione che prossimamente il direttivo del comitato presenterà al sindaco.

Altre notizie negative riguardano le condizioni dei castagneti oramai allo stremo e di tutti i percorsi storici che connettevano Camporaghena a Torsana, a Sassalbo, ma anche a Comano, Scanderaruola, Bottigana, ecc..

Il tutto in una situazione in cui i cinghiali la fanno oramai da “padroni” e le strade interne ai borghi si disfano.

Si ha la percezione che si stia vivendo la “fine” di un mondo comunque indispensabile per la stessa sopravvivenza del borgo.

Non si vedono possibilità di rinascita e non si vede alcuna azione da parte di nessun ente pubblico. Lo stesso Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano prosegue la sua attività non curandosi per nulla delle popolazioni che vivono all’interno del suo perimetro.

Le questioni che sono state sollevate al di là delle concrete espressioni utilizzate, sono numerose e complesse e chiamano in causa le politiche della conservazione dell’ambiente come quelle della qualità della vita in Appennino.

Bisognerà pure riuscire a fornire qualche risposta in un inaccettabile silenzio istituzionale.

Ci proveremo, richiamati al lavoro e all’impegno dalla unanime scelta di Camporaghena e dalla partecipazione con cui mi accade di vivere questo borgo.

                                                                                                          Vanni

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